Sento dunque mangio – Correlazione tra alterazione degli stati emotivi e i disturbi alimentari

“Forza è riuscire a spezzare a mani nude una barra di cioccolato in quattro − e poi mangiarne un solo quadratino.”

(Judith Viorst)

Talvolta un disturbo alimentare, non viene sempre riconosciuto. Al giorno d’oggi siamo molto più attenti alla nostra alimentazione rispetto ai tempi passati; abbiamo un’alimentazione controllata, siamo spesso seguiti da un professionista della nutrizione ma tante volte, molti di noi ammettono che quando siamo profondamente tristi o che quando siamo particolarmente stressati, riversiamo tutti i nostri problemi nel cibo, o perdendo il controllo e quindi iper-alimentandoci oppure al contrario, si chiude lo stomaco e non riusciamo a mangiare nulla.  Beh…lo abbiamo appena detto tra le righe, il tutto dipende da una nostra condizione emotiva! Siamo tristi, siamo super felici, ci sentiamo nervosi, stressati, vuoti e ciò che siamo portati a fare e deprivarci o riempire il nostro corpo di un nutrimento il più delle volte non necessario ma richiesto da una “fame emotiva” nel quale il nostro corpo funge da contenitore, pronto a consolarci.

Succede spesso e capita un po’ a tutti a chi meno e a chi di più ma è importante riconoscerlo. Gli stati emotivi alterati, tengono il nostro sistema fisiologico attivo andando ad eccitare l’asse ipotalamo- ipofisi-surrene, il quale è responsabile di secernere una sostanza che si chiama cortisolo. È un ormone di tipo steroideo, derivante dal colesterolo, chiamato anche “Ormone dello stress”. Avere il cortisolo alto, sembrerebbe induca all’assunzione di alcuni cibi, specialmente dolci e carboidrati.

Valori alti di cortisolo sembrano avere un’importanza cruciale in tutti i tipi di disordini alimentari, seppure in maniera diversa; ad esempio nel comportamento anoressico, sembra avere un ruolo cruciale l’attività fisica che se praticato in quantità eccessiva potrebbe portare appunto all’innalzamento di questo ormone, oppure saltare il pasto, in special modo la colazione, potrebbe portare alla stessa conseguenza. Ancora un esempio: nel binge eating disorder, condizione nella quale la persona soffre di un’alimentazione incontrollata, l’alta produzione di cortisolo porterebbe più facilmente ad episodi di abbuffate al fine di ottenere un conforto emotivo.

E’ importante riconoscere questi momenti di sofferenza e di stress, nel quale andiamo alla ricerca di cibo che seppure ci conforta al momento del bisogno, non risultano essere una risoluzione adeguata al rapporto con le nostre emozioni e con il cibo.

Il dubbio dovrebbe portarci ad attivare la prevenzione e la protezione verso se stessi rivolgendosi ad un professionista del settore; lavorando su se stessi ci rende più forti nelle emotivamente e fisicamente!

Dottoressa Lisa Maccarone

Approfondimenti:

https://www.stateofmind.it/2023/03/disturbi-alimentari-stress/ https://www.my-personaltrainer.it/fisiologia/ormoni/cortisolo.html

benessere, consapevolezza, disturbi alimentari, neuropsicologia, psicologia alimentare

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