L’ipocondriaco. Viaggiatore solitario
Spesso al pronto soccorso o dal medico di base si presentano pazienti che si sono già fatti una diagnosi per conto loro…e molto spesso con esito catastrofico. Un mal di stomaco può così diventare il sintomo di una malattia incurabile, senza pensare che la sera prima si è mangiato un fritto pesante. È frequente che ci si prenda gioco nelle corsie degli ospedali di queste persone, ma immaginatevi cosa vuol dire vivere in questo modo. L’ipocondriaco non è un malato immaginario, ma una persona che soffre e l’ipocondria non è una malattia, ma un mezzo di espressione. Come ben spiegato dall’articolo “Ipocondria- silenzi del corpo, rumori dell’anima” , le origini del pensiero ipocondriaco possono avere esordio nell’infanzia e in particolar modo nel rapporto tra il bambino e chi si prende cura di lui: una madre incapace di rispondere in maniera adeguata ai bisogni del figlio o anch’essa ipocondriaca può portare il bambino, nel corso degli anni, a dover badare a se stesso, rispondendo ai segnali del proprio corpo. Il corpo diventa così l’unico oggetto di ansie e preoccupazioni.